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le ferie non godute aumentano la pensione

È una domanda importantissima anche perché proprio sulle ferie si gioca una buona parte della trattativa che inevitabilmente si apre con il datore di lavoro dopo aver deciso di andarsene. Non sono rari i casi in cui una persona che ha lasciato il lavoro si trova a dover aspettare molto tempo prima di incassare tutto quanto gli spetta. Sempre? Dovrebbe consentire il ricambio generazionale nelle imprese: per ogni pensionato si potrebbe, in effetti, ipotizzare almeno un nuovo assunto. Per fortuna viene in aiuto la legge che permette una libera trattativa tra le parti. Da un punto di vista puramente teorico sì. La regola generale è quella per cui le ferie non maturano se nel singolo mese considerato, l’assenza è superiore a 15 giorni. Quindi il dipendente che, ad esempio, al momento del pensionamento, ha ancora sei mesi di ferie arretrate ed opta per l’indennità sostitutiva delle ferie, tale l’importo va ad aumentare la misura della pensione ma non anche i periodi di contribuzione. Intanto devi sapere che puoi consultare in ogni momento sulla tua busta paga la situazione della maturazione delle tue ferie. Sanità: Ferie non godute, i camici bianchi non perdono il diritto all’indennità. Quelle che non si sono sfruttate durante il periodo di lavoro. Le ferie non godute al momento delle dimissioni per accedere alla pensione anticipata possono essere utili al diritto alla pensione solo se godute dal lavoratore e non quando sono soltanto retribuite. Uno dei dubbi che assale il lavoratore che decide di licenziarsi o di andare in pensione riguarda proprio le ferie non godute, verranno pagate o no? | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. La retribuzione dovuta sulla liquidazione delle ferie fa parte dell’imponibile previdenziale, quindi la prestazione aumenta nello stesso modo anche se le ferie non sono fruite effettivamente. Poiché alle spalle ha ancora ferie arretrate, chiede al datore di lavoro di compensargli il riposo con l’indennità sostitutiva prevista dal suo contratto collettivo, in modo tale da aumentare la retribuzione e, di conseguenza, anche la stessa pensione. Mi sembra che l’indennità sostitutiva non sia più prevista per i dipendenti pubblici ed in caso di mancata fruizione delle ferie non si ha diritto ad alcun compenso, o sbaglio? Chi decide in questi casi: il dipendente o il datore di lavoro? Magari prendendosi delle vacanze fuori stagione. La legge è approvata all’interno della manovra economica del 2019. Per non vedere andare in fumo magari intere settimane di riposi non goduti. Il preavviso non è dovuto nemmeno quando un lavoratore o una lavoratrice si dimettono all’interno del periodo durante il quale è previsto il divieto di licenziamento. Le ferie non godute fanno scattare l’obbligo del versamento dei contributi INPS. Infine se si sceglie l’indennità sostitutiva delle ferie, l’importo aumenta la misura della pensione ma non anche i periodi di contribuzione. Significa che se si è concordato (o il contratto di categoria prevede) due mesi di preavviso, durante quei due mesi non si matura nemmeno un’ora di ferie. Le ferie maturate, di regola 26 giorni per ogni anno solare, devono essere godute entro l’anno e, comunque, non oltre 18 mesi dall’anno di maturazione, così come stabilito dal D. Lgs. Quindi si perdono? Per far sì che le ferie arretrate possano incrementare la retribuzione è necessario trovare un accordo con l’azienda rimandando il momento delle dimissioni dopo aver smaltito tutte le ferie. E, cioè, che il datore di lavoro, seguendo la lettera della legge (sempre l’articolo 2119) non conceda in nessun caso né di usufruire dei riposi maturati né di monetizzarli. Ad esempio: un preavviso più breve o, appunto, l’uso delle ferie residue. Le ferie non maturano durante i sei mesi di assenza facoltativa dopo il parto. Il preavviso non è dovuto in caso di licenziamento per giusta causa. La tanto attesa tredicesima (o “gratifica natalizia”) che a dicembre finisce nelle tasche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, suscita sempre molte domande sulla tassazione e sul calcolo. Busta paga: ferie e cassa integrazione. Un’alternativa alla trattativa, alla quale è consigliabile andare con un esperto sindacalista o con un proprio consulente del lavoro, consiste nell’usufruire delle ferie maturate prima di comunicare all’azienda la propria volontà. Se dicesse di sì, ovviamente, il rimborso delle ferie non godute andrebbe ad integrarsi con il Tfr e le altre competenze spettanti sulle quali la legge è, invece, molto rigida. Ma il direttore del personale, la figura che all’interno delle società private, si occupa di trattative di questo genere, non è affatto obbligato a concederlo. Quindi il dipendente che, ad esempio, al momento del pensionamento, ha ancora sei mesi di ferie arretrate ed opta per l’indennità sostitutiva delle ferie, tale l’importo va ad aumentare la misura della pensione ma non anche i periodi di contribuzione. Copyrights © [2020] UnaDonna.it – Riproduzione Riservata – p.iva 08216490964. Anche se il numero di giorni di ferie varia a seconda del CCNL di riferimento, mediamente ogni dipendente pubblico o privato matura 4 settimane di ferie all’anno.Di queste, almeno 2 settimane devono essere fruite consecutivamente entro l’anno di maturazione mentre le restanti possono essere godute nei 18 mesi successivi. Ferie non godute: cosa dice la Legge. La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 2496 del 1° febbraio 2018, aveva stabilito che la Pubblica Amministrazione è obbligata al pagamento delle ferie residue per il dipendente prossimo alla pensione a prescindere dalla mancata richiesta avanzata dallo stesso durante il servizio. Comunque, la tredicesima è un diritto di tutti i lavoratori dipendenti, a differenza della quattordicesima che invece spetta solo ai lavoratori di alcuni settori specifici, tra cui il commercio. Le ferie arretrate possono essere utili, ai fini del conteggio dei requisiti per la pensione solo se vengono effettivamente godute dal lavoratore, non invece se sono solo retribuite. Visto che si tratta di qualcosa di diverso dallo standard, non si sa mai. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2496 del 01 febbraio 2018, si è occupata proprio di questa questione, fornendo alcune interessanti precisazioni sul punto. Questo significa che il dipendente che ha deciso di andare in pensione può (magari con l’assistenza del sindacato) ottenere condizioni migliori di quello che prevede il contratto. Durante la sospensione dal lavoro per cassa integrazione guadagni di norma non maturano le ferie. In genere, infatti, i contratti collettivi di lavoro, non lo permettono. Ad esempio il pagamento del Tfr: in un’unica soluzione oppure a rate magari spalmata in diversi mesi se non, addirittura, anni? Ma, come appena chiarito dalla Cassazione, tale accordo non è un diritto del dipendente e il datore di lavoro ben può invece decidere unilateralmente di mandare il dipendente a casa, imponendogli il godimento obbligato del riposo, escludendo quindi la monetizzazione dello stesso in busta paga. È vero, infatti, che il tutto è regolato dalla legge, ma ci sono, come sempre, spazi di discussione. Che cosa è “quota 100”? Con ordinanza n. 26160 del 17 novembre 2020, la Corte di Cassazione ha affermato che costituisce base contributiva imponibile l’importo corrispondente alle ferie non godute dal lavoratore una volta decorso il termine previsto dall’art. Ma non sempre. La società non può limitarsi a preavvisare il lavoratore prossimo alla pensione delle ferie non godute e maturate, anche negli anni passati, solo pochi mesi prima del collocamento a riposo, altrimenti sarà tenuta a pagargli la dovuta indennità. L’articolo del codice civile che regola la materia è il 2118 che, tra le altre cose, stabilisce che prima di lasciare il posto di lavoro, il dipendente deve dare un preavviso. Tredicesima: spetta anche a colf e badante? Ovvero: posso sfruttare le ferie residue che sono segnate sull’ultima busta paga durante il periodo di preavviso? È il caso, per esempio, del periodo di maternità che, in questo caso, dura dall’inizio della gravidanza fino a 1 anno di età del bambino. Festività non goduta a novembre: cosa si festeggia il 4 novembre? Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Partiamo dalla legge. La richiesta di fruire della pensione anticipata sulla base della cosi detta “quota 100” (d.l. 66/2003.In alcuni casi particolari la contrattazione collettiva può stabilire dei periodi di godimento delle ferie … DFP, non monetizzabilità delle ferie non godute prima della pensione - , 12-14-2020 Le ferie devono essere necessariamente godute e non possono essere sostituite con il pagamento del compenso, tranne in un unico caso: solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, quindi per licenziamento, dimissioni, scadenza del contratto a termine, pensione. Questi spazi permettono di riuscire ad ottenere le condizioni migliori prima di andarsene. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. Dieta Plank, 9 chili in meno in 2 settimane, Taglie americane e taglie italiane: come districarsi. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. I lavoratori hanno diritto, ogni anno, ad almeno quattro settimane di ferie, indipendentemente dallo stato di salute. Stampa 1/2016. Gli ultimi dati dell’Inps dicono che gli italiani che hanno fatto domanda per “quota 100” sono stati, al 30 settembre, 185mila. È che la trattativa con l’azienda non vada a finire come il dipendente si aspetta. Se il lavoratore non gode delle ferie residue ma ne riceve la liquidazione al momento della cessazione del rapporto (la fine del rapporto di lavoro è uno dei pochi casi in cui è possibile monetizzare le ferie), queste aumentano soltanto la misura della pensione, ma le settimane non incrementano i … | © Riproduzione riservata Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Ogni tipo di accordo diverso da quanto prevede il contratto collettivo di lavoro, al quale comunque bisogna attenersi, è bene venga scritto nero su bianco con le firme in calce sia del lavoratore che della controparte. Probabilmente un dubbio è tanto importante quanto sapere l’importo dell’assegno al quale si ha diritto una volta lasciato il posto di lavoro. Sì, perché il dipendente ha comunque la facoltà di chiedere di essere “rimborsato” di quei giorni, che andrebbero altrimenti persi, sotto forma di danaro in busta paga. 18 del CCNL del 6 luglio 1995, che mette dei punti fermi, chiarendo che possono essere monetizzate solo all’atto di cessazione del rapporto di lavoro ed esclusivamente per le ferie non godute da dove risulti con un’adeguata documentazione, la mancanza di fruizione per motivi di servizio. In caso di cessazione del rap­porto di lavoro su richiesta del di­pendente questo ha comunque di­ritto a un'indennità per le ferie non godute. Il diritto alle ferie soddisfa le esigenze psicofisiche fondamentali del lavoratore, consentendo di partecipare più incisivamente nella vita di relazione, familiare e sociale, tutelando il suo diritto alla salute, nell’interesse dello stesso datore di lavoro. Oppure in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro o anche per la mancata presa del servizio dopo una sentenza che impone all’azienda di reintegrare il dipendente. Medici e operatori sanitari, a causa delle ormai croniche carenze di organico, arrivano alla pensione anche con 300 giorni di ferie non godute: il network legale Consulcesi & Partners spiega come non perdere il diritto all’indennità. Tredicesima, come fare il calcolo sul lordo e sul netto, Ccnl commercio: livelli e retribuzione netta, I migliori siti per ricercare lavoro in Svizzera, Lavoro online da casa, i migliori tool per meeting. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Del resto è la stessa Costituzione che garantisce all’imprenditore la libertà nell’organizzazione e direzione della propria azienda, ed è quindi lui a decidere se valersi ancora del dipendente e monetizzare le ferie non godute oppure se imporre il riposo obbligato. La liquidazione delle ferie non godute rientra, infatti, nell’imponibile previdenziale e la pensione aumenta comunque, sia che il lavoratore goda delle ferie sia che decida di monetizzarle. Le quali, è importante sottolineare, non si maturano durante il periodo di preavviso. Perché il rischio qual è? In caso di cessazione del rap­porto di lavoro su richiesta del di­pendente questo ha comunque di­ritto a un'indennità per le ferie non godute. Secondo la Cassazione, in caso di mancata fruizione delle ferie e dei riposi compensativi da parte del dipendente, l’azienda può imporgli la fruizione “obbligata” prima del pensionamento, al fine di prevenire possibili richieste di pagamento della relativa indennità sostitutiva. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. È una legge approvata dal precedente governo gialloverde che consente alle persone la cui età anagrafica, sommata agli anni di lavoro, raggiunge il fatidico numero di 100. Ecco i … Il lavoratore in pensione ha diritto al pagamento delle ferie di cui non abbia fruito nel corso del rapporto di lavoro? In tal caso, l’azienda entro 18 mesi dalla maturazione deve versare i contributi. Il dipendente può chiederlo. Lo stabilisce la sentenza n. 26160/2020 della Corte di Cassazione. Assenze per malattia, congedi e altri casi specifici, infatti, potrebbero generare un importo che non corrisponde precisamente alla propria retribuzione. Il lavoratore invece insiste per esercitare quello che, a suo avviso, è un diritto di scelta tra le ferie e la liquidazione delle stesse in busta paga. Infatti, nonostante sia quantificata in relazione all’importo dello stipendio mensile, la tassazione può cambiare e può presentare delle differenze da persona a persona. Il datore, invece, al fine di contenere i costi aziendali – e forse anche un po’ per liberarsi il prima possibile del dipendente ormai poco produttivo – gli impone di rimanere a casa e di smaltire le ferie non godute. Le risposte a queste domande sono state fornite ieri da una interessante sentenza della Cassazione [1]; la Corte ha chiarito insomma se, prima della pensione, le ferie non godute sono obbligatorie. Le altre 2 settimane, invece, devono essere godute entro i 18 mesi successivi, scaduti i quali l’INPS le considera comunque fruite dal punto di vista contributivo e quindi i datori di lavoro vi devono versare i contributi come se queste fossero state godute. E, oltre al Tfr, tra i possibili punti di trattativa ci sono anche le ferie pregresse. Per comprendere il problema ricorriamo a un esempio. E cioè dopo aver comunicato la decisione di lasciare la scrivania e prima di lasciarmi alle spalle per l’ultima volta l’ingresso dell’ufficio o della fabbrica? La novità del 2019 è la pensione di cittadinanza, grazie alla quale il pensionato può percepire un sostegno economico ulteriore (che non verrebbe comunque accreditato sul cedolino della pensione); anche questa la si trova nella nuova guida dell’Inps, insieme ad altri sei passi utili per aumentare l’assegno di pensione. E la domanda riguarda le ferie. Il lavoratore ha il diritto irrinunciabile a ferie annuali retribuite (che non possono essere monetizzate per mancata fruizione). Al di là di questi casi particolari, soprattutto se il lavoro è a tempo indeterminato, il periodo di preavviso è stabilito dal contratto di lavoro della categoria alla quale si appartiene. In prossimità della pensione, se il dipendente ha ancora delle ferie arretrate, ha diritto a richiedere l’indennità sostitutiva o è obbligato a smaltire i periodi di riposo non ancora goduti astenendosi dal lavorare? Quindi, al lavoratore le ferie non godute spettano remunerate se la mancanza della fruizione è dovuta a causa di servizio, dimostrabile con la richiesta della fruizione delle ferie da parte del dipendente e il diniego da parte del datore di lavoro per ragioni legate all’attività. Lo stabilisce la corte di … In linea generale, e con riferimento a contratti di lavoro tra privati, la risposta è no. Non tutti hanno diritto alla tredicesima, ma scopriamo insieme con questo articolo a chi spetta, come si calcola e quando si percepisce. La monetizzazione delle ferie è regolata dall’art. Le ferie non godute dai lavoratori dipendenti fanno scattare l’obbligo di pagamento dei contributi Inps da parte del datore di lavoro.. Nel senso che l’articolo 2119 del codice civile afferma che il preavviso è stabilito anche “dagli usi o secondo equità”. I giudici della Corte di Cassazione spiegano che, nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore non ha più la possibilità di fruire delle ferie maturate, e, quindi, si consolida il principio secondo il quale l’indennità sostitutiva delle ferie non godute è assoggettabile alla contribuzione INPS. Se dicesse di sì, ovviamente, il rimborso delle ferie non godute andrebbe ad integrarsi con il Tfr e le altre competenze spettanti sulle quali la legge è, invece, molto rigida. Il datore di lavoro è infatti libero di stabilire i tempi delle ferie dei propri dipendenti in base alle esigenze aziendali, esigenze che possono consistere anche nella semplice necessità di contenere i costi del personale. O al termine del periodo di prova o alla fine di un contratto a termine. Sono tantissimi dubbi che possono assalire una persona che decide di licenziarsi per andare in pensione. Retribuzione ferie non godute | La sola circostanza del mancato godimento e delle insopprimibili esigenze di servizio, non esternate in un formale atto di diniego, non sono sufficienti a far accogliere la domanda di monetizzazione delle ferie non godute. Pagamento ferie non godute. Vediamo perché. Il datore di lavoro può far smaltire le ferie arretrate del dipendente prima di metterlo in pensione. Immaginiamo un dipendente che stia per maturare l’anzianità contributiva per ottenere l’agognata pensione. Si tenga infine conto di questo importante aspetto. Chi dei due ha ragione? No. Lavoratori frontalieri: chi sono e qual è la tassazione? La normativa in materia (D.Lgs. Le ferie non godute per motivi di salute possono monetizzarsi, se la pensione è dietro l’angolo. Non si possono usare dopo che si è comunicato al datore di lavoro la decisione di andare in pensione. E' questo il principio sancito dalla Terza Sezione del Consiglio di Stato. 17 Agosto 2020 La procedura è corretta, fatto salvo il conteggio dei contributi sulle ore di ferie non godute che non ho modo di verificare. Ma si possono usare quelle residue?

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